Arancini rustici al finocchietto selvatico

La famosa diatriba tra arancinO e arancinA in Sicilia è diventato un dilemma amletico. Chi lo vuole rotondo oppure a punta è comunque il re indiscusso dello street food siciliano. Da sempre li ho preparati a punta come l’Etna 🙂 e da qualche anno uso uno stampo chiamato “arancinotto” che mi permette di avere una forma perfetta senza fatica. Si possono preparare in mille modi: con le verdure, col pesce, con la carne, con la frutta secca e addirittura dolci. Questa volta mi sono cimentata in una nuova idea unendo insieme verdure e frutta secca. Un’accoppiata vincente visto che sono andati a ruba. Seguitemi e vi mostro la mia ultima creazione.

Ingredienti per 6 – 8 persone

  • 500 g di riso Arborio
  • 300 g di ricotta di pecora
  • 1 mazzo di finocchietto selvatico
  • 100 g di mandorle tostate
  • 150 g di olive nere
  • 300 g di pan grattato
  • 200 g di farina per la pastella
  • 400 ml di acqua
  • 1 cucchiaino di curcuma per colorare il riso
  • 4 cucchiai di olio evo
  • Olio per friggere qb
  • sale e pepe

Difficoltà: Facile
Tempo di preparazione: 60 minuti + il riposo
Tempo di cottura: 30 minuti

Procedimento

In una pentola capiente cuocete il riso con la curcuma, 4 cucchiai di olio, sale e pepe. Vi consiglio di preparare il riso circa 4 – 5 ore prima di preparare gli arancini in modo che si raffreddi.

Nel frattempo lavate e sbollentate il finocchietto e tagliatelo a pezzetti. Aggiungete le olive snocciolate, le mandorle tritate grossolanamente e la ricotta. Regolate di sale e pepe e amalgamate il condimento ottenuto.

Preparate la pastella unendo l’acqua alla farina facendo in modo da ottrenere un composto denso.

Adesso è tutto pronto per comporre gli arancini utilizzando lo stampo.

Uno alla volta immergete gli arancini nella pastella e subito dopo passateli nel pangrattato facendo attenzione che la panatura sia uniforme.

Lasciate riposare gli arancini impanati in frigo per un paio di ore e friggeteli in abbondante olio caldo fino a doratura. Servite caldi, ma anche tiepidi sono una bontà.

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